Nella fotografia di Max Cardelli il volto e le emozioni sono al centro del suo lavoro: il metodo di sviluppo utilizzato della stampa al platino va ad enfatizzarne il risultato.

La platinotipia è infatti un procedimento fotografico monocromatico in grado di restituire un’ampia gamma di sfumature, tra le più efficaci nel far emergere tutti i dettagli dell’immagine rendendola indiscutibilmente una delle più affascinanti.

Si tratta di un processo laborioso che richiede tempo, attrezzatura ed attenzione.

Entrando nello studio si ha la sensazione di entrare in una vera e propria officina: le postazioni e gli strumenti sono organizzati in modo funzionale; l’impianto stesso diventa parte integrante di questo sistema, fondendosi con appenderie, piani di lavoro, lampade e strumenti vari.

L’intonaco grezzo è stato accuratamente verniciato ed i colori scandiscono le fasi di lavoro: l’antracite per lo sviluppo e la stampa, il bianco per la finitura e l’incorniciatura.
Il rigore e l’eleganza del fotografo sono leggibili anche nel suo atelier.

In questo progetto si può evincere la grande versatilità dell’impianto Genuit che viene utilizzato per elettrificare differenti lampade e apparecchi.
L’importanza della luce in questo spazio è fondamentale per la riuscita di un buon lavoro, diventando anch’essa ulteriore strumento di lavoro.

Nonostante la necessità funzionale, l’estetica non viene messa in secondo piano, definendo lo spazio con il suo inconfondibile stile industrial.

 

progetto Max Cardelli